Sempre sul vecchio Forum, avevo iniziato (e ovviamente mai concluso, ma su questa ho buoni propositi e prima o poi la concluderò) una serie di one-shot dedicata ciascuna ad una puntata della prima serie. Si tratta di un riassunto, un determinato avvenimento o un missing moment legati all'episodio stesso, dal punto di vista di un personaggio, che può essere uno dei quattro Cercatori, oppure Cherit, oppure Montehue, Scarlet, Metz... a seconda di come capita
In ogni caso, posto qui la prima =)
Spero che gradiate!
Ep. 1Lok’s Pov
Cavolo, cavolo, cavolo. Non posso credere a tutto quello che mi sta succedendo. I miei sogni si stanno avverando.
Avventure, azione, poteri magici, e soprattutto mio padre. Eppure…
Eppure mi sento stordito e preso in giro. Molte delle mie speranze sono state riaccese e spente improvvisamente nel giro di poche ore, come questo diario, ormai fradicio, sbiadito e semidistrutto. “Il segreto dell’antico Amuleto della Volontà riposa con il Golem”. Ma cosa vorrebbe dire? Anche se adesso so più o meno cos’è un amuleto non mi sento meglio di prima. Sta succedendo tutto troppo in fretta.
Da dove cominciare? Sono settimane che penso alle vacanze senza badare minimamente agli esami di fine anno. Stavo pensando a quale posto visitare quest’anno in vacanza, credo, e forse ero arrivato alla conclusione che volevo andare in Perù, quando sono collassato. Ho fatto un bel sogno che come al solito si è trasformato in incubo dove facevo una figura da Indiana Jones pivello. E cavolo, mi sono anche perso tutta la spiegazione del professore di storia. Già io e la storia non andiamo d’accordo, questa proprio non ci voleva. Ma in fondo avevo ancora una speranza. Sì, devo notare che quelle più o meno non mi mancano mai. Sophie Casterwill, una mia compagna di classe super secch… ehm… studiosa. Appena uscito dal cortile della scuola ho provato a raggiungerla. Tralasciamo il fatto che ho urtato uno dei miei cordialissimi coetanei, tralasciamo il fatto che Sophie non aveva idea di chi fossi e tralasciamo anche che mi riteneva un imbroglione. Le parole crociate mi hanno salvato. Visto che sembrava che non avesse nessuna intenzione di aiutarmi, alla fine le ho proposto una sfida. Se io avessi finito il cruciverba in meno di due minuti, mi avrebbe dovuto aiutare. Sapevo che avrebbe abboccato, chi si aspetterebbe che io sia un mago con cruciverba, enigmi e puzzle?
Alla fine ho vinto e sono riuscito a convincere Sophie ad aiutarmi. Siamo arrivati nella mia stanza di dormitorio. Lei subito mi è sembrata… stupita, ecco. Poi non ho saputo capire se quella sensazione si sia trasformata in curiosità o orrore, ma… se non avesse rotto quella statua, se non fosse venuta nella mia stanza, se avessi studiato e seguito la lezione, forse non avrei mai scoperto questo diario. L’ho sempre detto io che studiare ha più svantaggi che vantaggi.
L’avevo pregata di non toccare nulla, ma no, tra tutti i miei gingilli punta proprio la statua che mi ha regalato mio padre molti anni fa. Non che fosse un pezzo d’arte raro o un’opera di squisita bellezza, ma era una delle ultime cose che mi aveva lasciato e io ci tenevo moltissimo.
Ho visto la parabola della statua che cadeva verso il pavimento. Mi è sembrato che il tempo scorresse al rallentatore. Sarò sincero, in quel momento l’avrei uccisa. Ma poi… mentre lei si rialzava io mi sono avvicinato ai cocci di terracotta, e ho trovato qualcosa… un libro. Wow. Bene, dovrei esultare? Ho perso il ricordo più prezioso di mio padre in cambio di un altro libro, come se la mia breve vita non ne fosse stata abbastanza piena. Ok, non ho mai aperto quelli di storia, ma quelli che ho aperto mi sono bastati.
Ma vicino a quel libro c’era qualcos’altro, qualcosa di più interessante. Sembrava un ciondolo di argento e giada, ma quando lo toccai mi sembrò di essere percorso da tante piccole scariche elettriche. Una sensazione bellissima.
Sophie sembrava più interessata al libro. Dopo avermi mormorato qualche scusa sincera (o almeno così mi è sembrato) si è concentrata su quello.
- Questo diario è qualcosa di incredibile! - continuava a ripetere. - E queste mappe sono inestimabili!
- Sono delle specie di mappe del tesoro? - avevo risposto con falso entusiasmo. Storia, storia, storia… se proprio dovevo averci a che fare, almeno che mi servisse per il compito di domani.
- Quasi… Lok, ti rendi conto di cosa vuol dire? - mi sembrava indignata dalla mia indifferenza a quella scoperta.
- Più o meno… e tu riesci a decifrarle?
- No, ma scommetto che Dante Vale può farlo. E’ un vero esperto di artefatti antichi. - sembrava decisamente in soggezione nel pronunciare quelle parole. Ma cavolo, un “esperto di artefatti antichi”… un’altra persona noiosa, probabilmente vecchio e fissato con i libri e la… bleah… storia.
E’ stato da allora che ho iniziato a tremare, e penso di non avere ancora smesso. Un uomo è entrato dalla mia finestra rompendo il vetro ed è atterrato sul divano. Sophie mi è sembrata pronta, ci ha riparati entrambi dalle schegge di vetro con una coperta e poi è scattata di lato per evitare una sfera di energia blu. Cosa???
No, no, fermi tutti! Una sfera di energia blu? Ma da dove veniva? Risposta ricevuta in fretta: quell’uomo ne chiamò un’altra sul palmo della mano e ce la scagliò contro. Una cosa tipo Ogerfrast… o Mogerfost…
- Prendete il diario. Usate i vostri poteri. - bene, due nuove informazioni: questo non è un libro, ma un diario, e quelle sfere di energia sono dei “poteri”. Sto facendo progressi!
Siamo usciti per miracolo dal dormitorio e ci siamo trovati in mezzo a fughe rocambolesche per le calle di Venezia. Ricordo di aver chiesto a Sophie se quelli erano umani. Mi ha guardato malissimo e non mi ha risposto. Scusa se mi sono fatto venire il dubbio, in effetti è normale vedere persone vestite da 007 che ti corrono dietro lanciandoti contro sfere infuocate e saltando sui tetti.
Ad un certo punto ci siamo trovati accerchiati e siamo stati costretti a dividerci. Sophie ha detto che “può cavarsela da sola” e mi ha dato dello stupido, ordinandomi di scappare e proteggere il diario. Ma cosa avrà di tanto importante per lei? E’ molto più importante per me, ora che so che è stato scritto interamente da mio padre.
Oggi ho fatto cose che non avrei mai pensato di essere in grado di fare. Ho saltato per dieci metri senza farmi un graffio! Tutto per salvare il diario e portarlo a Dante.
Ma il diario ormai è inutilizzabile e non ho idea di che fine abbia fatto Sophie, spero solo stia bene.
E’ tutta colpa dell’Organizzazione. Sì, così l’ha chiamata Dante. E anche qui avrei bisogno di qualche chiarimento… non so chi sia lui, mi sembra una brava persona, ma dovrei fidarmi? Mi viene a dire cosa devo fare in qualità di “Cercatore”, ovvero “colui che controlla quei… cosi… chiamati Titani”.
- Erano investigatori anche quelli? - ah ah, buona questa, Lok.
- Certo. L’Organizzazione vuole il tuo prezioso libro… o quel che ne rimane. - beh, mi sbagliavo. Anzi, no, non mi sbagliavo. Ehm… sono… confuso…
- Beh, purtroppo adesso non servirà più a nessuno.
- Lok, è una cosa seria. - forse sembra che non la stia prendendo seriamente, ma io sto cercando le telecamere. Sì, sono sicuro che qualcuno mi sta riprendendo e tra poco verranno fuori a dirmi che è uno scherzo e che lo manderanno in televisione. Intanto Dante continua a parlare… - L’Organizzazione è un gruppo spietato con un sacco di Agenti in ogni governo del globo. Se ti scelgono come bersaglio non si fermano.
- Ma ci dev’essere un modo per uscirne!
- Infatti c’è. Io ho parecchi amici nella Fondazione Huntik. Il loro scopo è cercare di impedire che l’Organizzazione controlli i Titani. I Titani possono essere controllati da persone dalla grande forza di volontà, come noi, i Cercatori. La Fondazione Huntik è piena di Cercatori forti pronti a proteggerti, ragazzo. - avevo chiesto un modo per uscirne, non un modo per scappare da quei sicari per tutta la vita.
No, non ci sto. Lo ringrazio di avermi salvato e tutto quanto, ma ora basta, tanto tutto quello che mi interessava di questo mondo era che ne faceva parte anche mio padre. Senza altre informazioni su di lui… arrivederci e grazie. Ma chi me lo fa fare?
- No, basta con i mostri! Basta con le società segrete! - rispondo a Dante che continua a fissarmi, tranquillamente seduto alla sedia della sua scrivania. - Non hai idea di cosa ho passato nelle ultime ore! Tieniti quello stupido libro rovinato, e anche questo. Non mi interessa più se erano di mio padre, tanto ormai non posso farci più niente. Dalli all… all’Organizzazione, se hanno voglia di perdere tempo. Non voglio far parte di questo mondo. - faccio per prendere la porta.
- No, un momento. Mi dispiace, ma non puoi andartene. Tu ne fai già parte. - risponde lui. Cosa?
- Cosa vorresti dire?
- Questo. - pausa, ferma, frena. Non capisco. Non che mi sia nuovo di oggi, ma non capisco. Cosa c’entra quel ciondolo, o meglio, amuleto?
- L’amuleto di mio padre? - accidenti, così sì che sembro stupido. Certo che è di tuo padre, idiota!
- Forse stamattina era di tuo padre. - no, figurati, non è di tuo padre. Cosa ti salta in mente? - Ma adesso è tuo, Lok. Oggi questo amuleto si è legato a te. Lok, tu sei già uno di noi… come tuo padre, e come me, tu sei un Cercatore. - ok, ok, trova delle parole, non fissarlo come un idiota.
- Ha ragione, amico! - quella vocina! L’ho già sentita! Il mio amichetto che non voleva farsi vedere… ma… ma dov’è? Me lo sono… immaginato? - Quando sei nell’ambiente da tanto come me sviluppi una certa sensibilità. - no. Aspetta. Cos’è quello? Un cane che vola? Un Garghoile di peluche? Un’illusione per sniffo da libri nuovi? Adesso mi sveglio.
- Allora eri tu prima…
- Vedi figliolo… il legame tra Titani e Cercatori permette di avere delle abilità speciali. Non mi dirai che non te ne sei accorto. - cavolo, certo che me ne sono accorto. Prima stavo praticamente volando!
- Lok, lascia perdere Cherit - appunto mentale: il cane volante si chiama Cherit. - e da’ un’occhiata qui. - Dante si è allontanato e guarda fuori dalla finestra.
- Cosa c’è ora? - penso che il mio tono fosse molto meno gentile di quato io abbia cercato di farlo suonare.
- Qualcuno ha appena alzato la posta in gioco… - dice.
Divertente. Molto divertente. Furoi dalla finestra ci sono dei tipi dall’aria… dai, diciamocelo… poco furba. Guardano nella nostra direzione. Uno, quello che sembra il capo, parla con un altro vestito da militare e ogni tanto ride istericamente.
- Siamo fritti. - commenta Cherit. Grazie, non avevo bisogno che me lo ricordassi.
- Ehm… vi ho detto che ho l’esame di storia domani? - lo ammetto, non sapevo cosa dire. E pensare che questo doveva essere un noioso pomeriggio da passare sui libri… però adesso comincio ad abituarmi a quest’adrenalina. Sento quasi che la paura si sta mischiando alla voglia di combattere. Gliela faccio vedere io a quel tipo, e poi vediamo chi ride.
Ok, ok, scherzavo.
