| Cambio di programma La squadra Huntik dopo aver perso Sophie, fugge dal drappello di agenti e torna alla base assicurandosi di non essere seguita, dopodiché decidono di contattare Guggenheim. -Abbiamo perso un membro, diavolo! Dobbiamo abbandonare la missione e recuperare subito Sophie!- si rivolse Dante in modo brusco e anche involontariamente arrogante verso Guggenheim. -Calmati Dante, entro quattro ore ci saranno altri... quattro membri della fondazione ad aiutarvi- rispose quest’ultimo in tono calmo e rilassato, dei dati sullo schermo di un computer. Le sue parole non sembrarono rassicurare Dante –Forse non hai capito. Noi partiamo ora, cerchiamo Sophie, viva o morta, ma la cercheremo capisci!?- -Sì, capisco perfettamente. Vorrei poter dare una mano personalmente e capisco anche che tu agirai di testa tua, dato che non posso fermarti con le mie mani...- rispose in modo scherzoso per scogliere la tensione –...comunque cercate la ragazzina, nessuna restrizione per questa missione... soltanto vi chiedo di procedere con molta cautela- aggiunse, dopodiché chiuse la chiamata. -Eccellente...- sbottò Lok –...la persona che io… la mia amica ora potrebbe essere morta e noi non abbiamo neanche un indizio da dove partire!- -Non ne sarei così sicuro, Lok. Rassimov ha usato una magia assai complicata e come puoi ben sapere è difficile volatilizzarsi in così poco tempo, specialmente se si sta trasportando un'altra persona che non contribuisce. Direi quindi che non si sono allontanati molto.- lo rassicurò Dante. Persino Zhalia che non era mai andata d’accordo con Sophie ora qualcosa sembrava turbarla –Conosco un posto dove potrebbe essersi nascosto! Quando ero nell’organizzazione aiutavo Klaus nell'archiviare alcuni documenti riservati e di tanto in tanto mi capitava di udire le sue conversazioni con Rassimov. Molte di queste riguardavano affari all'estero e se la memoria non m'inganna dovremmo setacciare le stazioni della metropolitana.- -Il problema è che San Pietroburgo è troppo grande, non finiremo mai in così poco tempo!- rispose il ragazzo, ma Zhalia riprese a parlare –Dopo che ho lasciato l’organizzazione e ho sentito come il dovere di prendere alcuni appunti di Klaus in cassaforte, tutte cose riguardanti le sue indagini, le sue magie, pozioni, progressi e tanto altro. Tra quelli ho trovato foglio che illustra in chiare lettere come imparare un potere che mi permetterà di individuare Rassimov, che oltretutto ho già appreso.-, -Bene cosa aspettiamo?- aggiunse Dante. Così i quattro uscirono di casa in fretta. -Zhalia so già quale potere stai per usare, ma non credo che potrai farcela: hai già evocato King Basilisk e poi questo freddo ci penalizza, che ne diresti di un bel soffio di energia?- propose Cherit –Ci sto'!- detto questo il piccolo titano agì, svenne nel giro di pochi secondi ma Lok lo prese al volo. Per la prima volta udirono uscire dalle labbra di Zhalia parole mai pronunciate –Grazie amico mio.- -Forse il freddo della Russia scalda il cuore un po’ a tutti eh?- scherzò Lok. Zhalia arrossì leggermente ma si mise “in moto” subito –Neverlost..... Trovato!-. Nel giro di quindici minuti la squadra Huntik giunse al nascondiglio di Rassimov. Arrivati sul posto Dante tirò fuori il suo indispensabile olotomo e comandò di illustrare una mappa delle gallerie, l'apparecchio però rispose con il dispiacere di tutti –Elemento non trovato-. -Possibile che ci troviamo nel nulla?- domandò Lok –Ovvio che no. Questo luogo è difeso da una barriera magica, se proviamo ad entrare sono certo che ci scopriranno. Per nostra fortuna, devo affermare che Sophie è ancora viva: nessuno si sognerebbe di blindare un luogo dove non c'è nulla da difendere o nascondere.- spiegò il detective. –Il potere non durerà in eterno, ma non c'è tempo per aspettare il suo esaurimento, hanno già atteso a lungo.- aggiunse Zhalia. Cherit (che aveva ripreso conoscenza) svolazzava di qua e di la in cerca di un entrata che non fosse protetta, ovviamente non la trovò. Notò però, un dettaglio molto importante :c'erano all’incirca sei o sette gallerie che conducevano all'interno del nascondiglio e al piccolo titano venne un'idea: –Hei Zhalia! Abbiamo un opportunità per entrare, ma ho bisogno del tuo aiuto.- -Cosa devo fare esattamente?- -Devi creare delle illusioni somiglianti a noi quattro e farle passare tutte in entrate diverse da quella che prenderemo noi. In questo modo guadagneremo tempo e se avremo fortuna possiamo dire mooolto tempo. Il nemico ci metterà molto tempo prima d'individuare i veri noi, il tempo necessario per giungere a destinazione, spero.- -Ottimo Cherit! Farò recuperare le energie a Zhalia con un everfight- esclamò Lok che eseguì quanto detto facendo recuperare a Zhalia un quantitativo di energia necessario per creare il numero sufficiente di copie. Rassimov intanto si trovata in una stanza segreta nei sotterranei della metropolitana insieme a Sophie alcuni suoi scagnozzi. –Finalmente nostra vendetta può essere portata a termine, tua fine sarà lenta e dolorosa.- ghignò il capo –Presto tu…mh? Intrusi si stanno introducendo a interno di nascondiglio?- Rassimov non potette finire la frase che fu interrotto dall’allarme di sicurezza e impartì severamente gli ordini –Shauna Wind! Andate e fermate intrusi, voi altri aiutateli!- -Subito Signore!- risposero in coro. Rassimov aveva solo due pensieri nella testa : eliminare Sophie e la squadra Huntik. Shauna, Wind e gli agenti arrivarono a destinazione ma appena si lanciarono all’attacco le illusioni scomparvero, si precipitarono nelle altre gallerie scoprendo l'una dopo l'altra sempre delle illusioni. I quattro si trovavano già faccia a faccia con Rassimov. -Libera Sophie ora!- esclamò Lok con decisione. –Quanta insolenza in voi! Mi avete fatto perdere già troppo tempo, siete una seccatura, una vera spina nel fianco, ma ora, ora è tempo di finirla!- tuonò Rassimov. –E come pensi di fare? Ti ricordo che siamo tre contro uno.- ribatté Dante. –Ti assicuro Dante Vale che prossima volta di nostro incontro, sarà ultimo. Avrò un'altra occasione per eliminare signorina Casterwill. Ci tengo a precisare che la prossima volta non avrete tempo nemmeno di realizzare cosa sta accadendo che vi ritroverete tre metri sotto terra.- disse Rassimov riluttante, mentre si volatilizzava. Anche gli uomini di Rassimov ricevettero l'ordine di ritirarsi. Sophie era stesa a terra priva di sensi, la recuperarono e abbandonarono la stazione. Una volta in albergo Sophie si svegliò ancora stordita, ma era felice di essersi svegliata lì –Ben tornata tra noi!- esultò Lok. -Credevo che non ti saresti più svegliata!- disse Dante arrivando con una tazza di tè fumante –bevi e resta a letto: devi recuperare le forze che domani si torna a casa!-. Zhalia era rimasta nella sua stanza a fissare attraverso il vetro della finestra i fiocchi di neve cadere a terra. –Cosa non va?- disse Dante entrando nella stanza, la donna fece uno scatto –Mi hai spaventata! Comunque vorrei saperlo anch’io cos’ho che non va.- -Allora potremmo parlarne ora, che ne dici?- -Ecco... volevo dirti che...- in quel momento irruppe Cherit rivolgendosi a Dante –Dovremmo avvertire Guggenheim che abbiamo risolto tutto, no?- -Sì Cherit, ora arrivo. Tornando a noi Zhalia, cosa stavi dicendo?- -No, dicevo solo che sono stanca. Oggi è stata una giornata dura per tutti.-. Dante e Cherit uscirono dalla stanza e chiamarono Guggenheim, dopodiché tutti quanti andarono a dormire. Dante voleva riprendere il discorso con Zhalia –Sicura che era solo quello ciò che dovevi dirmi?- -Sì, certo. Solo quello.- rispose Zhalia arrossendo. La squadra Huntik calò velocemente in un sonno profondo.
Continua…
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